domenica 9 giugno 2013

Torta al cioccolato,.di Rosaria Tenore


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Questo libro nasce dalle riflessioni che facevamo sulla nostra comune esperienza nell'associazione Arcilettore. Volendo essere anche pignoli, quello che viene narrato riguarda i primi anni di quell'avventura meravigliosa nella quale abbiamo penetrato il grottesco delle amministrazioni locali.
Mi viene in mente, ad esempio, quando, dopo avere realizzato la prima festa del lettore, ci ritrovammo a decidere, con gli assessori, il piano dei finanziamenti per scoprire che non ci sarebbe stata la seconda edizione dell’evento perché l’assessore alla cultura aveva impegnato molti dei fondi per finanziare un libro che sarebbe stato realizzato dalla sua amante.
Il nostro essere alternativi, poi, ci ha procurato non pochi scontri con le prime donne, le carlotte e le camille che sono citate spesso nel lavoro di Rosaria. Eravamo una specie di vento impetuoso che finiva per sconvolgere le fossili gerarchie stabilite da logiche che nulla avevano di meritocratico. Ma in questo Paese non c’è nulla che nasce da una valutazione meritocratica.
Quei dodici anni nei quali operammo furono ricchi di centinaia di animazioni della lettura nei posti più diversi, altrettanti incontri con gli autori, un premio letterario nazionale per i giovani che ha raccolto migliaia di racconti, un altro premio nazionale sulla scrittura al femminile, feste dei lettori, cinque edizioni del Desenzano Libro Giovani che coinvolgeva un migliaio di giovani lettori ogni anno, Il festival del racconto a Seregno, due edizioni del festival del libro della migrazione, la difficile realizzazione di una bella rivista, la promozione della lettura tra i giovanissimi che hanno coinvolto tutti i migliori autori per ragazzi, la realizzazione di oltre trenta libri, e tanto altro ancora.
Eppure questo curriculum non era sufficiente a consacrarci presso le amministrazioni e ogni volta mediocri assessori pretendevano di farci l’esame.
Povero Paese!

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