lunedì 10 giugno 2013

Selim lo scemo, di Tawfiq Fayyad


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Ancora una volta la narrazione degli scrittori palestinesi viene rivolta a creare una identità di popolo che non si rassegna all’occupazione israeliana ma ha nella costruzione di un proprio stato una ragione di unione e una prospettiva comune.Selim é un giovane che, per il suo senso di ribellione viene chiamato “scemo”. Lui é un’anima pura, una di quelle persone che il Corano prevede debba essere rispettato e non debba subire n’la violenza fisica né l’umiliazione della derisione. É lui il bambino che deve subire l’eccidio della propria famolia, il vagabondaggio da un compo profughi a un altro. Una condizione di provvisorietá che gli israeliani hanno reso stabile, per favorire l’esodo di un’etnia indesiderata e costruire un Grande Israele di razza pura ( a ben vedere un sogno condiviso con i nazisti, ma dico da molto tempo che questo popolo é l’unico al mondo che ha perso la memoria della Shoa nel suo significato piú profondo per trasformarlo in uno strumento utile a giustificare i peggiori atti di persecuzione).Selim é innamorato e le ragazze lo accolgono tra loro, quando vanno alla fonte a prendere l’acqua con gioia; Selim disprezza quelli che sono seduti in pigiamo a righe (impossibile non fare il paragone con i prigionieri dei lager nazisti anche se non ci sono recinzioni di filo spinato) e subiscono passivamante le angherie degli occupanti; Selim lancia le pietre contro le auto degli israeliani.Selim diventerá un eroe, un martire della lotta di liberazione palestinese.E tutto questo é scritto con una cura rivolta a cullare Selim e Fattuma, a coccolarlo, perché quel giovane “scemo” é il simbolo di quei giovani che abbracciano la follia di combattere l’esercito piú armato e spietato del mondo e di farlo con la sicurezza di vincere.Per me che sono contro chiunque eserciti una violenza contro ogni altro essere umano; per me che vorrei una lotta, ugualmente folle, senza violenza contro l’occupante israeliano; per me che sono convinto che la libertá di ogni individuo é sacra e sacro il diritto di ribellarsi a chi tenta di negarla; per me Selim é un eroe e saró sempre con i palestinesi contro gli israeliani, cosí come ho sempre ricordato la morte eroica di tanti milioni di individui nei campi di sterminio nazisti, siano essi ebrei, zingari, omosessuali o semplici oppositori politici.

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