sabato 8 giugno 2013

Storie di donne - Volume primo, di AA.VV.


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Credo che non sia mai sufficiente lo sforzo di narrare il mondo femminile. Il problema non è tanto quello di inseguire una moda, ma di riconoscere dei diritti alle donne, che il fenomeno conosciuto come “femminicidio” ha reso urgente oltre che drammatico.Esistono comportamenti, come quelli dell’ex Presidente del Consiglio Berlusconi (mi rifiuto di chiamarl Onorevole, che hanno dato una legittimazione e indicato una scorciatoia percorribile a molte giovani; cosí come il mito viagrano del super macho, che lo stesso ex Presidente ha consacrato, con il quale si rafforza  il concetto di possesso della donna, quindi la possibilitá anche di ucciderla (in fondo il delitto d’onore è ancora nella nostra memoria).Il consumismo, una ribellione inconscia ai valori tradizionali ma senza la consapevolezza di una alternativa, che non sia quella dell’apparire e dell’avere, sono contraddizioni che finiscono per confondere il senso delle relazioni, creando tensioni ansiogene insopportabili.E allora scriviamo di donne, ma non solo da parte di donne; narriamo i loro diritti e la negazione di essi che le compagne e amiche della nostra vita devono vivere; parliamo delle drammatiche debolezze psicologiche degli uomini che li rende incapaci di avere una relazione alla pari con l’altro femminile.Sono sempre convinto che la narrazione abbia un ruolo rivoluzionario nella vita individuale e sociale e, da parte mia cercheró di pubblicare quanti piú racconti, poesie, romanzi, sulle donne e per le donne.

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