La scelta che abbiamo
fatto, io insieme a mia moglie, non è solo quella di dare vita a una nuova
iniziativa, peraltro che ha vita solo nella rete. Sicuramente uno dei motivi di
questa decisione è la sensibilitá del web al tema degli ebook. In molti blog o
siti ci sono gruppi di scrittori, ad
esempio, sul tema degli zombie o dei super poteri: altri sul giallo o il fantasy e poi c’è anche chi incentiva la
scrittura di racconti erotici.
e-Futur@ Edizioni è la
continuazione del lavoro che ci ha visti protagonisti con Arcilettore, è il
tentativo di dare realizzazione, per quanto ci è possibile, a quella carta dei
diritti del lettore che scrivemmo nel 1997.
Tutte le attività nr;
web a cui ho accennato, infatti, sono azioni encomiabili, che, tuttavia, rientrano nella naturale evoluzione
del fenomeno e restano comunque chiuse all’interno di gruppi ristretti.
e-Futur@ edizioni è una
casa editrice non registrata da alcuna parte, che pubblica gratuitamente e
mette a disposizione gratuitamente i propri prodotti, che non ragiona di
diritti d’autore perché non rientrano nella sua sfera d’azione o di interesse.
e-Futur@ Edizioni è lo
strumento che abbiamo scelto e a cui abbiamo affidato una mission che è di assoluta
alternativitá al mondo editoriale
ufficiale, accomunando in ció piccola o media editoria con grandi case
editrici.
Vogliamo dimostrare che
l’ebook rappresenta la risposta ai numerosi problemi che hanno impedito non tanto
lo sviluppo della produzione libraria, ma della lettura.
Il libro digitale,
inatti, ha una spesa iniziale di una relativa importanza, dopodiché offre la
possibilitá di avere prodotti a prezzi che non devono essere superiori ai 5
euro (ma secondo me 3-4 euro sono piú realistici, mentre i prezzi superiori ai
cinque euro sono solamente speculazione). Non
occupano spazio (sia nella vendita che nell’accumulazione), la loro
pubblicità non è impegnativa e puó davvero basarsi sul passa parola, non ha
resi e non produce la distruzioni di opere d’arte (quello che altrimenti è
chiamato macero). I diritti d’autori possono avere una maggiore trasparenza e
convenienza per l’autore, grazie, soprattutto, ai sistemi di tracciabilità
delle diverse opere scaricate dalla librerie presso cui si vendono (basta un
contatore dei download, magari accessibile solo con l’uso di una password).
Nulla vieta la
possibilitá delle case editrici di creare spazi completamente gratuiti per
sperimentare nuovi autori o progetti editoriali innovativi, senza che questo
rappresenti un onere insopportabile per l’azienda, mentre puó essere un ulteriore
vantaggio per il lettore. Anche il gradimento delle opere puó finalmente
diventare realmente democratico saltando il capestro dei critici e degli
interessi economici di cui sono i terminali.
Ma pensate alle scuole
che possono avere a disposizione opere che non sono pesanti e costosi manuali,
ma mappe concettuali che contengono link che rimandano a siti o blog
rintracciabili con i diversi motori di ricerca. E provate a immaginare le
possibilità di incrementare la lettura nelle scuole di ogni ordine e grado con libri
che costano uno o due euro? E perché no, si possono immaginare esperienze che
non sono destinate solo alla lettura di quello che è gia prodotto, ma anche
alla produzione creativa. Per i docenti, poi, è addirittura possibile, in
collaborazione con le scuole, progettare testi digitali , che non solo
potrebbero essere anche una nuova forma
di entrata economica assolutamente benemerita, ma la realizzazione di un sogno
che ho sempre avuto, cioè di progettare dei manuali su misura degli alunni di
una classe e della didattica che il docente intende sviluppare. Perché il
problema non è confrontarsi con la frustrazione di manuali spesso
incomprensibili, ma di favorire la creatività degli alunni.
E perché non parliamo
anche delle librerie che, da scaffali dell’in venduto, possono diventare veri e
propri centri culturali che possono prevedere abbonamenti a un certo numero di
incontri e/o a un certo numero di download. Non piú solo presidi culturali
passivi e conservativi, ma luoghi di eccellenza nei quali si riuniscono lettori
che, a loro volta, possono diventare protagonisti di nuove attività.
L’ebook puó diventare,
nel nostro Paese, una vera e propria rivoluzione culturale, e non solo nel
mondo del libro, a patto che lo si consideri uno strumento da utilizzare in
questo senso e che non ci si voglia rinchiudere il tutto in una elite ingessata.
Se una lezione ho compreso dalla mia esperienza con i mezzi informatici da
quando ho cominciato a smanettare nel
lontanissimo 1983, questa è sicuramente che il mondo del web è qualcosa
di magmatico, di plastico che ha mille forme e nessuna, ma soprattutto che ti
costringe, se non vuoi essere solo un terminale, a essere sempre duttile,
flessibile, per poter comprendere e
gestire ogni cosa nuova che avanza.
Il nuovo non è solo ció
che è recente o appena nato, ma ció che è in grado di determinare cambiamenti
che coinvolgono persone che, a loro volta, diventano soggetti di cambiamento.
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