domenica 29 dicembre 2013

Povera gente, di Fëdor Michajlovič Dostoevskij



Povera gente è il primo romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij, che riuscì a scrivere in nove mesi. Fu pubblicato per la prima volta nel 1846, e fu subito acclamato dal critico letterario Vissarion Grigor'evič Belinskij, che definì l'autore come il nuovo Gogol'. Infatti questo romanzo è in parte ispirato al racconto di Gogol'Il cappotto, di cui il protagonista maschile è un copista. Proprio come il racconto di Gogol', Povera gente dà un resoconto delle vite dei russi di umili condizioni nella metà del XIX secolo.
La trama del romanzo è molto semplice,riesce a comunicarci tutto il dramma della povertà della gente dell’epoca. 
Siamo nella prima metà dell’ottocento e il protagonista è un uomo di una certa età che arriva a ridursi sul lastrico per garantire piccoli doni alla ragazza di cui è innamorato (confetti, stoffe e merletti, libriccini…). 
Il loro è un rapporto platonico, fatto di rari incontri fugaci magari durante la messa e di lettere in cui si raccontano di loro stessi e si dimostrano grande affetto e premura. Lei orfana e ospite da una donna ricca che pare offrirle favori solo per raccontarlo nei salotti, ma senza nutrire per la ragazza il minimo affetto. Si leggono riflessioni sulla vita così intense da pungere come spilli.

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