Le avventure di Pinocchio. Storia di
un burattino è un romanzo scritto da Carlo Collodi (pseudonimo
dello scrittore Carlo Lorenzini) a Firenze nel 1881 e
pubblicato nel 1883 dalla Libreria Editrice Felice Paggi con le illustrazioni
di Enrico Mazzanti. Si tratta di un classico della
cosiddetta letteratura per ragazzi, benché grazie al giudizio favorevole di Benedetto
Croce, che ne scrisse nel 1903, sia rientrato a pieno titolo nella letteratura.
Il romanzo ha come protagonista un notissimo personaggio di finzione, appunto Pinocchio,
che l'autore chiama impropriamente burattino,
pur essendo morfologicamente più simile a una marionetta (corpo di legno,
presenza di articolazioni) al centro di celeberrime avventure.
Il personaggio di Pinocchio - burattino umanizzato
nella tendenza a nascondersi dietro facili menzogne e a cui cresce il naso in
rapporto ad ogni bugia che dice - è stato fatto proprio con il tempo anche dal
mondo del cinema e da quello dei fumetti. Sulla sua figura sono stati inoltre
realizzati album musicali e allestimenti teatrali in forma di musical.
Nelle intenzioni di Carlo Collodi pare non vi fosse
quella di creare un racconto per l'infanzia: nella prima versione, infatti, il
burattino moriva impiccato a causa dei suoi innumerevoli errori. Solo nelle
versioni successive, pubblicate a puntate su un quotidiano (il Giornale per
bambini diretto da Ferdinando Martini, a partire dal n. del 7 luglio del 1881),
la storia venne prolungata anche dopo la sequenza dell'impiccagione, giungendo
al classico finale che oggi si conosce, con il burattino che assume le fattezze
di un ragazzo in carne ed ossa.
Il calcolo delle copie vendute di Pinocchio in Italia
e nel resto del mondo è praticamente impossibile, anche perché i diritti
d'autore sono scaduti nel 1940, e quindi a partire da quella data chiunque ha
potuto riprodurre liberamente l'opera di Collodi.[] Una ricerca
degli anni settanta condotta da Luigi Santucci annoverava 220 traduzioni in
altrettante lingue. Ciò significa che, all'epoca, si trattava del libro più
tradotto e venduto della storia della letteratura italiana. Una stima più
recente fornita dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi alla fine degli
anni novanta,
e basata su fonti UNESCO, parla di oltre 240 traduzioni.
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