sabato 14 dicembre 2013

Il tallone di ferro, di Jack London

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Avis Everhard, la protagonista, narra in prima persona le ingiustizie e i soprusi perpetrati alla povera gente negli Stati Uniti, al tempo della Comune di Chicago. La protagonista, viziata rampolla di una famiglia perbene, si innamora di Ernest Everhard, giovane rivoluzionario socialista, maniscalco e filosofo che la conduce prima alla consapevolezza dell'esistenza di una classe di sfruttati, poi a quella dell'esistenza della "macchina invisibile" della società plutocratica.
London narra del nascente Partito Socialista degli Stati Uniti d'America in chiave romanzata e sottile, e, usando l'espediente che il romanzo non è altro che il manoscritto redatto da Avis Everhard, colloca il suo ritrovamento in un lontano futuro in cui la dittatura del tallone di ferro è stata sconfitta.
Il romanzo finisce in chiave aperta, interrompendosi bruscamente, come per far capire al lettore che la storia potrebbe essere ambientata in qualunque luogo e in qualunque tempo, e che i veri protagonisti della storia sono i lettori, che possono cambiare il corso degli eventi.

 
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