Commetto io un’indiscrezione nel pubblicare
queste memorie? Credo di no; né una titubanza piú lunga, giustificherebbe ad
ogni modo la mia colpa. Colui che le ha scritte è ora troppo indifferente alle
cose del mondo, troppo sicuro di sé, perché abbia a godere dell’elogio o a
soffrire del biasimo che può derivargliene. Egli sa per quale strana
combinazione questo manoscritto è venuto in mio potere, né ignora il disegno
che io aveva concepito di publicarlo. Gli basterà che io vi abbia tolte quelle
indicazioni che potevano compromettere la fama di persone ancora viventi, e che
il segreto della sua vita attuale sia stato rispettato.
Se l’autore di queste pagine può ancora trovare
nella solitudine e nell’egoismo in cui si è rifuggito, qualche parte di ciò che
egli fu un tempo, non gli farà forse discaro che altri abbiano a versare, nel
leggere queste memorie, quelle lacrime che egli ha certo versato nello
scriverle.
Milano,
21 gennaio 1869
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