Classico autore del Verismo italiano di fine
Ottocento, Luigi Capuana pure coltivò profondi interessi verso
la metapsichica, con la curiosità tipica del suo periodo verso i fenomeni dello
spiritualismo e le ipotesi allora in voga circa il soprannaturale, argomenti
sui quali molto scrisse fra osservazioni dirette, meditazioni personali e brevi
opere di fiammante inventiva nel trasporre le proprie ipotesi ed esperienze in
forma narrativa portando nel quotidiano l’irreale, l’aldilà, il riflesso
distorto e perturbante delle cose.
Una raccolta degli scritti fantastici di Capuana viene oggi riproposta attraverso Un vampiro e altri racconti dell’occulto, un tascabile con tredici storie a tema dello scrittore siciliano curate e introdotte da Guido Davico Boninoper la BUR.
“La fascinazione dell’assurdo, dell’angoscioso e del terrificante ha conquistato scrittori di ogni tempo. Così anche il siciliano Capuana, uno dei più ferventi adepti del credo positivista, non ha resistito a raccontare quanto la scienza bandisce, giudica impossibile e orrendo: vampiri, strani casi di sonnambulismo, influenze malefiche, sogni premonitori, forze occulte. Nel secolo di Frankenstein, Dracula, Jekyll e Hyde, Capuana riesce a innovare i canoni della narrazione fantastica, snebbiandola dai vapori della fiaba e collocandola nelle atmosfere domestiche di un’agghiacciante vita quotidiana”.
Un esempio non poi così raro di racconto fantastico italiano, di elemento gotico forse piuttosto tardo e a volte rarefatto, ma non assente dalle moderne origini della nostra letteratura “alta” o popolare. Probabilmente persino una sorpresa per alcuni, abituati a lungo a non trovare nulla oltre il Realismo in alcun testo canonico di lettere. Per dirla con Leopardi: “[…] nessuna delle tre grandi nazioni che, come dicono i giornali, «marchent à la tete de la civilisation», crede agli spiriti meno dell’italiana”. Niente spiriti, dunque, né storicamente credito da queste parti per uno scrivere “al di fuori del concreto”
Una raccolta degli scritti fantastici di Capuana viene oggi riproposta attraverso Un vampiro e altri racconti dell’occulto, un tascabile con tredici storie a tema dello scrittore siciliano curate e introdotte da Guido Davico Boninoper la BUR.
“La fascinazione dell’assurdo, dell’angoscioso e del terrificante ha conquistato scrittori di ogni tempo. Così anche il siciliano Capuana, uno dei più ferventi adepti del credo positivista, non ha resistito a raccontare quanto la scienza bandisce, giudica impossibile e orrendo: vampiri, strani casi di sonnambulismo, influenze malefiche, sogni premonitori, forze occulte. Nel secolo di Frankenstein, Dracula, Jekyll e Hyde, Capuana riesce a innovare i canoni della narrazione fantastica, snebbiandola dai vapori della fiaba e collocandola nelle atmosfere domestiche di un’agghiacciante vita quotidiana”.
Un esempio non poi così raro di racconto fantastico italiano, di elemento gotico forse piuttosto tardo e a volte rarefatto, ma non assente dalle moderne origini della nostra letteratura “alta” o popolare. Probabilmente persino una sorpresa per alcuni, abituati a lungo a non trovare nulla oltre il Realismo in alcun testo canonico di lettere. Per dirla con Leopardi: “[…] nessuna delle tre grandi nazioni che, come dicono i giornali, «marchent à la tete de la civilisation», crede agli spiriti meno dell’italiana”. Niente spiriti, dunque, né storicamente credito da queste parti per uno scrivere “al di fuori del concreto”
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