venerdì 8 novembre 2013

Il padrone e il lavorante, di Leone Tolstoj


Vasilij Andreič Brechunòv, un ricco proprietario terriero, è molto abile negli affari, egoista e senza scrupoli. Di recente Vasilij Andreič ha avviato le trattative per l'acquisto di un bosco da uno sprovveduto proprietario che vive a Gorjàčkino, una località non lontana. All'indomani della festa di San Nicola (6 dicembre) Vasilij Andreič decide di partire in fretta con una slitta a cavallo alla volta di Gorjàčkino, per concludere l'acquisto, in quanto teme che qualche altro mercante possa soffiargli quell'affare assai vantaggioso. Vasilij Andreič porta con sé «Nikita, un suo lavorante cinquantenne ovunque stimato per la sua gran voglia di lavorare, per l'abilità e la forza che metteva in tutto quello che faceva e soprattutto per il suo carattere buono e gentile. [...] Vasilij Andreič pagava a Nikita non gli ottanta rubli che gli sarebbero toccati per il suo lavoro, ma quaranta rubli, e glieli dava per di più non tutti insieme a scadenza fissa, ma un poco per volta, di quando in quando, e nemmeno in contanti, ma sotto forma perlopiù di merci della sua bottega — alzandone inoltre i prezzi».Il viaggio si svolge in condizioni sfavorevoli: nevica, fa molto freddo e si prevede un peggioramento delle condizioni meteorologiche. Per fare in fretta, Vasilij Andreič decide di percorrere una scorciatoia poco frequentata. Dopo qualche tempo inizia tuttavia una tormenta; il cavallo è stremato e si ferma. Nikita ritiene che occorra passare la notte all'aperto, in una fossa scavata nella neve. Nikita stacca pertanto il cavallo dalle stanghe, lo ricopre con un lenzuolo di iuta, per proteggerlo dal freddo, e pone la slitta in alto («Così se la neve ci coprirà, qualche brava persona lo vedrà e verranno a scavare qui»). Il padrone ritiene però che la sosta possa fargli perdere l'affare: slega nuovamente il cavallo, lo monta e si allontana dalla posizione precedente abbandonando Nikita. Quest'ultimo, vestito in modo inadeguato, si rende conto di essere stato abbandonato dal padrone e aspetta con rassegnazione la morte.Viaggiando però nel buio, Vasilij Andreič perde l'orientamento. Dopo un lungo peregrinare il cavallo cade stremato in un avvallamento e Vasilij si rende conto di essere ritornato al punto di partenza. Nikita dice a Vasilij di avere un inizio di congelamento e di essere ormai rassegnato a morire. Vassilij allora toglie la neve che ricopre Nikita e «si distende su di lui coprendolo non soltanto con la sua pelliccia, ma con tutto il suo corpo caldo». Più tardi anche Vasilij si accorge che gli si stanno congelando le estremità degli arti; ma ormai «lui non pensava né alle sue gambe, né alle sue mani, ma pensava soltanto a scaldare il meglio possibile il suo mužik che gli giaceva sotto». Finalmente Vasilij Andreič si rende conto che la sua morte è vicina, ma non se ne dispiace perché sta ancora riscaldando col suo corpo Nikita: Vasilij Andreič comprende ora il significato dell'esistenza, sente di essere ormai libero dagli interessi terreni. L'indomani a mezzogiorno alcuni contadini contadini troveranno Nikita ancora vivo, sia pure con alcune dita dei piedi congelate, sopravvissuto grazie alla protezione che gli aveva fornito Vasilij Andreič.

Per scaricare questo ebook in formato PDF basta cliccare sull'immagine della copertina


Nessun commento:

Posta un commento