Il romanzo, che fu pubblicato nel 1891,
era in precedenza uscito dalla "Antologia" nel secondo semestre del 1890. In esso sono evidenti le influenze del naturalismo
zoliano e gli elementi ispirati alla fisiologia e alla patologia compaiono come
in Giacinta, anche se Capuana sembra voler ritornare al
nucleo centrale della sua ispirazione, cioè all'indagine psicologica. Con
questo romanzo Capuana si inoltra nella via del romanzo psicologico moderno,
risalendo all'infanzia dei protagonisti e ritrovando i germi del male in azioni
apparentemente trascurabili. Inoltre entrano nel racconto scene e immagini
regionali, descrizioni pittoresche di folle paesane in movimento, come la festa
della Passione e la processione dei Flagellanti.
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