La storia di Eugènie è ambientata a
Saumur, piccolo paesino della campagna francese. Il padre di Eugènie, che in
città è conosciuto come papà Grandet, è un vecchio vignaiuolo arricchito grazie
all'eredità paterna fatta fruttare tramite giusti investimenti finanziari, un
fiuto infallibile per gli affari, e la sua proverbiale avarizia oltre che
all'attaccamento all'oro che “sembrava aver comunicato il suo colore al suo
viso ”. Nonostante la sua ricchezza, quindi, il padrone di casa fa di tutto per
nasconderla, non parlarne e, soprattutto, non spenderla; sua moglie, sua figlia
Eugénie e la serva Nanon, scelta per la sua robustezza e possanza fisica, sono
quindi costrette a vivere in una casa spoglia e povera.
La vita scorre in maniera monotona per
moglie e figlia, eccetto per le civettuole visite serali delle famiglie des
Grassins e Cruchot, che ambiscono all'eredità del vecchio bottaio tramite la
mano di sua figlia. La monotonia si interrompe a casa Grandet quando una sera
giunge un elegante e raffinato giovanotto parigino: Charles, cugino di Eugènie.
Come avrà subito modo di scoprire papà Grandèt, Charles era stato spedito
presso lo zio da suo padre, padrone di un'azienda parigina che stava fallendo e
che in seguito si suiciderà per la disperazione. Papà Grandet, più preoccupato
per i soldi che dovrà investire per salvare l'onore del fratello che per suo
nipote, acconsente ad ospitarlo per pochi giorni in casa sua.
Le donne di casa, al contrario, sono
affascinate dal giovane parigino, specialmente Eugènie per la quale “il cugino
suscitò nel suo cuore le stesse emozioni sottilmente voluttuose che suscitano
in un giovanotto le fantastiche figure femminili disegnate da Westall nei
keepsakes inglesi, incise dai Finden con tale abilità che si ha paura,
soffiando sulla velina, di fare volare via quelle celestiali apparizioni ”. Il
rapporto tra Eugènie e suo cugino diventa sempre più stretto e intimo,
specialmente dopo che Charles ha appreso la notizia della morte di suo padre.
Eugènie dedica le migliori attenzioni al cugino, anche al costo di disubbidire
economicamente a suo padre, che non tollera assolutamente spese extra. Eugènie
è dunque innamorata perdutamente del cugino, ma di un amore lieve, etereo e
assolutamente religioso. La storia però non è destinata a durare in quanto papà
Grandet decide di spedire il nipote a cercar fortuna nelle indie; l'amore per
il cugino spinge Eugènie a donargli tutto il suo oro, regalatole dal padre,
mentre il cugino affida in pegno a Eugènie un cofanetto con il ritratto della
madre, che diventa una sorta di feticcio amoroso per la ragazza. Dopo essersi
giurati amore eterno, Charles parte con la promessa di tornare da lei non
appena guadagnato il denaro per farlo.
Intanto papà Grandet, con il pretesto di
salvare l'onore della famiglia, rileva i debiti di suo fratello e, grazie al
lavoro a Parigi del fidato De Grassins, riesce a soddisfare i creditori di suo
fratello, guadagnando un'immensa fortuna. Quando il padre, però, si accorge che
la figlia ha regalato tutto il suo oro al cugino, va su tutte le furie, la
maledice e la chiude in camera a pane e acqua. La signora Grandet,
profondamente sconvolta per le reazioni di suo marito, si ammala gravemente,
pur continuando a pregare il marito di perdonare la figlia. Alla fine il
perdono arriva, ma solo dopo la scoperta, da parte dell'avido Grandet, che la
figlia è ereditaria di metà delle proprietà di sua moglie, e che quindi risulta
molto più conveniente trattarla bene in modo poi da convincerla a rinunciare ad
essa. Così accade, ma nonostante la riappacificazione, la signora Grandet muore
ed Eugènie acconsente a rinunciare alla sua eredità.
Dopo qualche anno anche papa Grandet
muore, solo nelle sue stanze colme di ricchezze, ed Eugenie rimane da sola ad
amministrare l'immensa fortuna paterna, compito che conduce egregiamente.
Intanto la serva Nanon, grazie a una regalia di Eugènie, si sposa e diventa
madame Cornoiller, restando l'unico affetto di Eugènie. L'ultimo dispiacere
della sua vita le arriva quando riceve l'unica lettera da Charles in tutti
questi anni in cui era stato lontano: egli le scrive di essere una persona
nuova, di essersi arricchito, ma soprattutto di aver conosciuto il mondo e le
leggi che lo regolano. Le dice di rinunciare alla promessa fatta pochi anni
prima e offre alla cugina solo la restituzione del prestito ricevuto alla
partenza. Charles intendeva sposare la figlia del duca D'Aubrion, famiglia
nobile ma decaduta a causa di rovesci finanziari, in modo da assumere una
posizione importante nella politica francese, ed ambire ad arrivare vicino alla
cerchia del re. Eugènie reagisce a questo dolore con molta compostezza: paga i
creditori di suo zio, restituisce il cofanetto d'oro al cugino, gli augura
buona fortuna, e acconsente a sposare il “presidente” Cruchot. E così Eugènie trascorre
tristemente alcuni anni assieme a un marito non amato e senza figli in un
piccolo paesino di provincia. In seguito anche questo muore, affidandole la sua
eredità, ma lasciando la protagonista nuovamente sola.
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