Pier Paolo Pasolini definì Chelli, “dopo Verga e prima di Svevo, il più grande narratore italiano dell’Ottocento”. Impersonale quanto lucidissimo osservatore della realtà politico-sociale, lo scrittore costruisce una straordinaria sceneggiatura in cui si intrecciano abilmente il romanzesco, l’avventuroso e la spietata analisi psicologica. Irene, l’affascinanate ed ambigua protagonista della storia, è la tenace interprete della voracità e dell’intraprendenza generate dal desiderio malefico ma irresistibile della roba..
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