sabato 14 dicembre 2013

Uno studio in rosso, di Arthur Cona Doyle

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In questa storia si assiste al primo incontro avvenuto all'incirca nel 1881 tra Sherlock Holmes e John Watson, un ex medico militare appena tornato dalla guerra in Afghanistan a causa di una ferita alla spalle e al ginocchio. Watson parlando con un suo vecchio amico e collega, Stamford, dichiara di essere in cerca di un alloggio a buon prezzo; al sentire ciò, Stamford gli menziona allora Sherlock Holmes, che sta cercando qualcuno per dividere l'affitto di un appartamento al 221B di Baker Street. Stamford porta Watson al laboratorio dove Holmes sta compiendo degli esperimenti con un reagente per il rilevamento della emoglobina. Dopo aver fatto una lista dei rispettivi difetti, Watson e Holmes si trasferiscono nel nuovo appartamento.
Holmes ha un largo numero di ospiti che gli fanno visita in differenti momenti durante il giorno, svelando poi a Watson il suo lavoro di consulente investigativo e che i suoi ospiti sono clienti. Subito dopo un postino consegna un messaggio da Scotland Yard su un recente omicidio. Holmes invita Watson ad accompagnarlo per indagare sulla scena del crimine. Qui trovano il cadavere di un certo Enoch j. Drebber, morto ma senza segni di violenza sul corpo. Dall'odore acidulo proveniente dalle labbra del morto, Holmes capisce che è stato costretto a ingerire del veleno, visto che l'espressione del cadavere esclude il suicidio. Le indagini, condotte da due investigatori di Scotland Yard, Lestrade e Gregson, si complicano quando viene trovata una fede da donna accanto al cadavere, la parola Rache (in tedesco vendetta, mentre invece i due investigatori di Scotland Yard pensavano che fossero le iniziali del nome "Rachele") scritta su un muro con del sangue e un biglietto con la scritta "J.H è in Europa". Attraverso rilevamenti, deduzioni e calcoli matematici Holmes dà un'accurata descrizione del probabile assassino, che, a quanto pare, potrebbe commettere un altro omicidio ai danni del segretario di Drebber, il signor Stangerson. Dopo l'interrogatorio del poliziotto che ha trovato il cadavere (da cui si viene a sapere anche che una persona ubriaca stazionava fuori dall'edificio), Holmes mette un'inserzione su tutti i giornali, sperando che l'assassino risponda all'annuncio. Purtroppo all'inserzione risponde una vecchia, che afferma che la fede è di proprietà della figlia. Holmes, insospettito, la segue, per poi scoprire che era un giovane acrobata travestito, risultato poi imprendibile.
Holmes, demoralizzato, viene a sapere da Gregson che il principale sospettato, da lui arrestato poco prima, è un giovane soldato della Marina di nome Arthur Charpentier, la cui sorella era stata importunata da Drebber, lì in qualità di pensionante, e che lo avrebbe inseguito armato di bastone. Il ragazzo viene però scagionato da Lestrade, il quale, giunto nell'appartamento di Holmes, annuncia la morte di Stangerson a causa di una pugnalata al cuore, nell'Halliday Private Hotel, la cui morte è avvenuta dopo la cattura di Arthur Charpentier. Il giovane viene quindi rilasciato. Dalle molteplici somiglianze tra i due delitti (tra le quali la parola RACHE), Holmes conclude che ad aver ucciso Stangerson sia lo stesso assassino di Drebber. L'arma del delitto viene trovata nella camera di Stangerson, una scatoletta con due pillole dentro. Holmes, attraverso un test su di un cane prossimo alla morte, capisce che solo una pillola era quella mortale, l'altra non avrebbe avuto nessun effetto. Subito dopo, nella stanza entra un vetturino, chiedendo di Holmes. Questi, fingendo di chiedere aiuto per sistemare i suoi bagagli, ammanetta il vetturino, presentandolo come Jefferson Hope e assassino di Stangerson e Drebber. Subito dopo inizia una zuffa causata da Hope, subito sedata dall'intervento di Lestrade e Gregson.
Qui viene raccontata la storia che ha portato agli omicidi, ovvero di come John Ferrier e sua figlia adottiva Lucy vengano accolti nella comunità di Mormoni che fondò la città di Salt Lake City. Ferrier si dimostrò un valido imprenditore, diventando molto ricco, mentre Lucy, via via, attirava l'attenzione dei giovani della città. Purtroppo, in quel periodo iniziò una repressione dei Mormoni nei confronti dei Gentili, ovvero i non-mormoni. Per di più Lucy si innamora di Jefferson Hope, un giovane cercatore d'oro, ben visto da Ferrier in quanto suo padre era un suo vecchio amico. Per evitare che Lucy venga maritata contro il suo volere, Ferrier e Hope organizzano una fuga attraverso le Salt Lake Mountains, che si concluderà con l'omicidio di Ferrier e il matrimonio di Lucy con Drebber, uno dei suoi spasimanti oltre a Stangerson. Lucy però morirà pochi mesi dopo, e Hope, appropriatosi della sua fede, condurrà una vita da selvaggio, cercando di uccidere Drebber e Stangerson, fino alla loro uscita dalla comunità di Mormoni. Hope darà quindi loro la caccia, mantenendosi con lavori saltuari. A Londra porterà a termine i suoi propositi di vendetta, dando a Drebber una chance di sopravvivenza facendogli scegliere una pillola tra le due ritrovate da Lestrade, e uccidendo Stangerson che l'aveva aggredito invece di accettare una delle pillole, scrivendo in entrambi i delitti la parola Rache con il sangue per sviare le indagini. Dopo essere stato catturato, mostra di non avere paura della forca poiché sofferente da molti anni di Aneurisma aortico, che minaccia di ucciderlo poco prima di essere giudicato in un processo. E infatti Jefferson Hope morirà nella sua cella senza dover affrontare il processo per la morte di Drebber e Stangerson. Il merito della risoluzione del caso andrà tutto agli investigatori Lestrade e Gregson; Holmes non sembra preoccuparsene troppo, in quanto ne era stato certo fin dal principio. Watson allora, avendo annotato per intero l'incredibile vicenda, sostiene che il pubblico ne verrà a conoscenza tramite lui. Infine suggerisce all'amico che può accontentarsi della consapevolezza di aver vinto, come sostiene anche Orazio: "Il popolo mi fischia, ma io in casa mia plaudo a me stesso, e intanto contemplo le monete del mio scrigno."

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Il tallone di ferro, di Jack London

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Avis Everhard, la protagonista, narra in prima persona le ingiustizie e i soprusi perpetrati alla povera gente negli Stati Uniti, al tempo della Comune di Chicago. La protagonista, viziata rampolla di una famiglia perbene, si innamora di Ernest Everhard, giovane rivoluzionario socialista, maniscalco e filosofo che la conduce prima alla consapevolezza dell'esistenza di una classe di sfruttati, poi a quella dell'esistenza della "macchina invisibile" della società plutocratica.
London narra del nascente Partito Socialista degli Stati Uniti d'America in chiave romanzata e sottile, e, usando l'espediente che il romanzo non è altro che il manoscritto redatto da Avis Everhard, colloca il suo ritrovamento in un lontano futuro in cui la dittatura del tallone di ferro è stata sconfitta.
Il romanzo finisce in chiave aperta, interrompendosi bruscamente, come per far capire al lettore che la storia potrebbe essere ambientata in qualunque luogo e in qualunque tempo, e che i veri protagonisti della storia sono i lettori, che possono cambiare il corso degli eventi.

 
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mercoledì 11 dicembre 2013

SHERLOCK HOLMES, il suo ultimo saluto, di Arthur Conan Doyle

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I RACCONTI DEL TERRORE E DEL MISTERO, di Arthur Conan Doyle

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Dalle memorie di un uomo irascibile, di Anton Chekov

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Vecchie storie d'amore, di Adolfo Albertazzi

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Le passioni umane non mutano: mutano i costumi e le attitudini dello spirito nelle passioni e le sembianze dei fatti umani. A questo intesi. Per questo divagai con fantasia indulgente in quella che mi parve verità di costumi e della vita senza timore di riuscire un novellista immorale. E mando il libro a chi, se n'udrà lode non di volgo, penserà sorridendo: io volli che fosse scritto.
A. A.
Mantova, 15 febbraio 1895.
 
 
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Fra scuola e casa, di Edmondo De Amicis

 
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