domenica 3 novembre 2013
Aferdita, di Sara Menazza
sabato 2 novembre 2013
Le notti bianche, di Fëdor Dostoevskij
Un sognatore, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, durante una sua passeggiata notturna incontra, sul lungo fiume, una ragazza che risveglia in lui il sentimento dell'amore. Lei si chiama Nasten'ka, è una diciassettenne e viene subito colpita dal carattere timido e impacciato di lui, tanto che si incontrano di nuovo la notte dopo. Il romanzo si svolge in quattro notti, durante i quali i due si aprono l'uno all'altra, il protagonista rivela tutto il suo distacco dalla realtà, e il suo mondo di fantasie, tetro e illusorio, mentre lei si sfoga sulla sua vita privata, ovvero che vive con una vecchia nonna e attaccata a lei con uno spillo, e che sta aspettando, da un anno ormai, il suo amore perduto, un inquilino della nonna che, dopo la sua rivelazione d'amore, le aveva chiesto un anno di attesa, data la povertà di lui, senza però prometterle nulla. Passato l'anno, Nasten'ka invia una lettera al coinquilino e fissa un incontro per la notte, che non avverrà. Quindi, decide di dimenticarlo, seppur con scarsi risultati, e anche in lei pare esser nato lo stesso sentimento che prova il sognatore. Tutto finisce quando l'uomo, che non l'aveva dimenticata, giunge all'appuntamento la quarta notte ricomparendo nella vita della ragazza. Allora capisce che è tutto inutile, e riscivola nella sua tana, nella solitudine dei sogni.
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Eugenia Grandet, di Honoré de Balzac
La storia di Eugènie è ambientata a
Saumur, piccolo paesino della campagna francese. Il padre di Eugènie, che in
città è conosciuto come papà Grandet, è un vecchio vignaiuolo arricchito grazie
all'eredità paterna fatta fruttare tramite giusti investimenti finanziari, un
fiuto infallibile per gli affari, e la sua proverbiale avarizia oltre che
all'attaccamento all'oro che “sembrava aver comunicato il suo colore al suo
viso ”. Nonostante la sua ricchezza, quindi, il padrone di casa fa di tutto per
nasconderla, non parlarne e, soprattutto, non spenderla; sua moglie, sua figlia
Eugénie e la serva Nanon, scelta per la sua robustezza e possanza fisica, sono
quindi costrette a vivere in una casa spoglia e povera.
La vita scorre in maniera monotona per
moglie e figlia, eccetto per le civettuole visite serali delle famiglie des
Grassins e Cruchot, che ambiscono all'eredità del vecchio bottaio tramite la
mano di sua figlia. La monotonia si interrompe a casa Grandet quando una sera
giunge un elegante e raffinato giovanotto parigino: Charles, cugino di Eugènie.
Come avrà subito modo di scoprire papà Grandèt, Charles era stato spedito
presso lo zio da suo padre, padrone di un'azienda parigina che stava fallendo e
che in seguito si suiciderà per la disperazione. Papà Grandet, più preoccupato
per i soldi che dovrà investire per salvare l'onore del fratello che per suo
nipote, acconsente ad ospitarlo per pochi giorni in casa sua.
Le donne di casa, al contrario, sono
affascinate dal giovane parigino, specialmente Eugènie per la quale “il cugino
suscitò nel suo cuore le stesse emozioni sottilmente voluttuose che suscitano
in un giovanotto le fantastiche figure femminili disegnate da Westall nei
keepsakes inglesi, incise dai Finden con tale abilità che si ha paura,
soffiando sulla velina, di fare volare via quelle celestiali apparizioni ”. Il
rapporto tra Eugènie e suo cugino diventa sempre più stretto e intimo,
specialmente dopo che Charles ha appreso la notizia della morte di suo padre.
Eugènie dedica le migliori attenzioni al cugino, anche al costo di disubbidire
economicamente a suo padre, che non tollera assolutamente spese extra. Eugènie
è dunque innamorata perdutamente del cugino, ma di un amore lieve, etereo e
assolutamente religioso. La storia però non è destinata a durare in quanto papà
Grandet decide di spedire il nipote a cercar fortuna nelle indie; l'amore per
il cugino spinge Eugènie a donargli tutto il suo oro, regalatole dal padre,
mentre il cugino affida in pegno a Eugènie un cofanetto con il ritratto della
madre, che diventa una sorta di feticcio amoroso per la ragazza. Dopo essersi
giurati amore eterno, Charles parte con la promessa di tornare da lei non
appena guadagnato il denaro per farlo.
Intanto papà Grandet, con il pretesto di
salvare l'onore della famiglia, rileva i debiti di suo fratello e, grazie al
lavoro a Parigi del fidato De Grassins, riesce a soddisfare i creditori di suo
fratello, guadagnando un'immensa fortuna. Quando il padre, però, si accorge che
la figlia ha regalato tutto il suo oro al cugino, va su tutte le furie, la
maledice e la chiude in camera a pane e acqua. La signora Grandet,
profondamente sconvolta per le reazioni di suo marito, si ammala gravemente,
pur continuando a pregare il marito di perdonare la figlia. Alla fine il
perdono arriva, ma solo dopo la scoperta, da parte dell'avido Grandet, che la
figlia è ereditaria di metà delle proprietà di sua moglie, e che quindi risulta
molto più conveniente trattarla bene in modo poi da convincerla a rinunciare ad
essa. Così accade, ma nonostante la riappacificazione, la signora Grandet muore
ed Eugènie acconsente a rinunciare alla sua eredità.
Dopo qualche anno anche papa Grandet
muore, solo nelle sue stanze colme di ricchezze, ed Eugenie rimane da sola ad
amministrare l'immensa fortuna paterna, compito che conduce egregiamente.
Intanto la serva Nanon, grazie a una regalia di Eugènie, si sposa e diventa
madame Cornoiller, restando l'unico affetto di Eugènie. L'ultimo dispiacere
della sua vita le arriva quando riceve l'unica lettera da Charles in tutti
questi anni in cui era stato lontano: egli le scrive di essere una persona
nuova, di essersi arricchito, ma soprattutto di aver conosciuto il mondo e le
leggi che lo regolano. Le dice di rinunciare alla promessa fatta pochi anni
prima e offre alla cugina solo la restituzione del prestito ricevuto alla
partenza. Charles intendeva sposare la figlia del duca D'Aubrion, famiglia
nobile ma decaduta a causa di rovesci finanziari, in modo da assumere una
posizione importante nella politica francese, ed ambire ad arrivare vicino alla
cerchia del re. Eugènie reagisce a questo dolore con molta compostezza: paga i
creditori di suo zio, restituisce il cofanetto d'oro al cugino, gli augura
buona fortuna, e acconsente a sposare il “presidente” Cruchot. E così Eugènie trascorre
tristemente alcuni anni assieme a un marito non amato e senza figli in un
piccolo paesino di provincia. In seguito anche questo muore, affidandole la sua
eredità, ma lasciando la protagonista nuovamente sola.
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Profumo, di Luigi Capuana
Il romanzo, che fu pubblicato nel 1891,
era in precedenza uscito dalla "Antologia" nel secondo semestre del 1890. In esso sono evidenti le influenze del naturalismo
zoliano e gli elementi ispirati alla fisiologia e alla patologia compaiono come
in Giacinta, anche se Capuana sembra voler ritornare al
nucleo centrale della sua ispirazione, cioè all'indagine psicologica. Con
questo romanzo Capuana si inoltra nella via del romanzo psicologico moderno,
risalendo all'infanzia dei protagonisti e ritrovando i germi del male in azioni
apparentemente trascurabili. Inoltre entrano nel racconto scene e immagini
regionali, descrizioni pittoresche di folle paesane in movimento, come la festa
della Passione e la processione dei Flagellanti.
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venerdì 1 novembre 2013
Il delitto di Lord Arthur Savile, di Oscar Wilde
Il racconto narra di Savile a cui, in seguito ad un
ricevimento offerto da Lady Windermere dove a tutti gli ospiti viene letto il
futuro, un chiromante predice una minaccia imminente: egli stesso sarà
l'artefice di un omicidio.
Dopo aver provato a uccidere Aunt
Clementina e il parroco di Chichester (suo zio) senza successo, Savile ucciderà
lo stesso chiromante spingendolo nel Tamigi.
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Il fantasma di Canterville, di Oscar Wilde
Il racconto è ambientato in Inghilterra, alla
fine dell'Ottocento. Hiram Otis è un politico americano che, seguendo la moda
dell'epoca, acquista un castello inglese per trascorrervi le vacanze. La
famiglia Otis è composta oltre che da Hiram, dalla moglie Lucrezia, ex bella
ragazza della crème americana, dal figlio maggiore Washington eletto presidente
perché ballava bene, molto attaccato al denaro, da Virginia, timida quindicenne
e dai due terribili gemelli Stelle e Strisce. Il castello acquistato dagli Otis
è naturalmente infestato dal fantasma di Sir Simon, scorbutico nobiluomo del
tardo cinquecento, costretto a passare l'eternità tra le mura del castello
finché l'antica profezia non verrà compiuta. Questa profezia riguarda una
giovane dall'animo puro che dovrà versare lacrime per un peccatore. Subito si
crea tra gli Otis e il fantasma una sorta di ostilità fatta di scherzi e
trucchi più o meno macabri. In particolare il motivo del contendere è la
macchia di sangue sul tappeto del salone. Questa macchia è il ricordo di dove
cadde la sposa di Sir Simon, Lady Eleonore, uccisa dal marito in un momento di
collera perché incapace di attendere alle faccende domestiche. Washington è un
fautore del super smacchiatore Pinkerton, e con questo si adopera per detergere
la macchia. A nulla valgono gli avvertimenti della governante, Mrs. Umney: la
macchia viene puntualmente ritrovata. Mentre la famiglia stabilisce legami di
buon vicinato con i nobili locali, Virginia passa molto tempo tra le mura del
castello, in compagnia della governante. È l'unica cui sembra importare
realmente della sorte di Sir Simon e anche l'unica che veda in lui del buono.
Trascorre diverso tempo e il castello subisce modifiche sostanziali: perde quel
suo stato di lugubre residenza inglese e diventa una casa di campagna
americana, con tendine e enciclopedie colorate. Il fantasma, da tempo vittima
degli scherzi dei terribili gemelli, si fa vedere solo una sera alla settimana,
cercando di sfuggire alle angherie dei familiari di Virginia. Virginia è stata
fidanzata con un nobile del vicinato, Lord Canterville, ma non l'ha ancora
visto. Un giorno, durante l'assenza dei suoi familiari, la ragazza trova un
passaggio segreto che la conduce alla cripta dove fu murato Sir Simon. Da qui
nasce un rapporto compassionevole col fantasma che porterà la giovane a versare
lacrime per l'anima tormentata del fantasma e a compiere l'antica profezia. A
questo punto il testo del racconto differisce con le versioni teatrali che ne
sono scaturite. Nella versione teatrale Virginia (che ovviamente somiglia alla
defunta moglie di Sir Simon) torna dal mondo dei morti, dopo aver "salvato
l'anima" del fantasma e si ricongiunge con la sua famiglia. Quindi compare
il promesso sposo, Lord Canterville, che è il medesimo attore del fantasma,
quasi a voler stabilire un rapporto ultraterreno tra le due anime. Il racconto
invece si sposta ancora più avanti e ritroviamo Virginia in età adulta, con
figli a sua volta. Il marito, Lord Canterville le chiede di raccontare ciò che
ha visto nell'aldilà, ma ella gli nega questa curiosità, lasciandoci con il
dubbio del mistero.
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